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Caroline Archenbaut-Defayis



Caroline Archenbaut-Defayis

Caroline Archenbaut-Defayis, la madre del poeta Charles Pierre Baudelaire

Caroline Defayis (Archenbaut-Defayis) nacque a Londra il 27 settembre 1793 da Julie Foyot, figlia del procuratore parigino Didier François Foyot e da Charles Defayis; fu la madre del poeta francese Charles Pierre Baudelaire. I suoi genitori che vivevano in ristrettezza economica erano emigrati francesi, fuggiti quello stesso anno dalla Rivoluzione assieme ad altri ufficiali fedeli al re, come Dufayis.

Caroline fu battezzata alla St. Pancras Old Church a Londra e appena due anni più tardi suo padre s’imbarcò per riconquistare la Francia ma non fece più ritorno a casa: morì nel luglio del 1795 nella spedizione filo-monarchica a Quiberon (nel dipartimento del Morbihan in Bretagna).

Charles Defayis, padre di Caroline, era figlio di un armatore che possedeva un cantiere navale a Honfleur, un comune della Normandia, sulla riva meridionale dell'estuario della Senna, nella Rue des Vases. Una robusta ricostruzione storica del cognome è curiosa in quanto stabilisce che alla fine del seicento si fosse stabilito a Honfleur un certo cavalier de Fayis che si interessava di costruzioni navali e che divenne socio di minoranza dei cantieri Archenbaut.

La figlia di de Fayis sposò il figlio degli Archenbaut e in paese si cominciò a chiamarli Archenbaut de Fayis. In seguito il nome venne trascritto unendo le parti e divenne Archenbaut-Defays. Nel novembre del 1800 Caroline assieme alla madre Julie tornò Parigi dall’Inghilterra, ma appena dieci giorni dopo il rientro in Francia Julie Foyot, da tempo malata di tisi, morì in un piccolo albergo della Rue de Richelieu.

Il 24 novembre si svolse il funerale della donna nella chiesa parigina di Saint-Roch. Dunque, a soli sette anni la piccola Caroline, bambina triste, rimase orfana di entrambi i genitori. Era spaventata e malamente vestita quando venne accolta nella famiglia di un benefattore, quella dell'avvocato Pierre Pérignon.

In quella casa a Parigi, dove viveva anche Apolline, la figlia di Pérignon, Caroline non fu mai considerata una "sorella vera". Si sentì quasi sempre in disparte all’interno di quell'ambiente anche se ci rimase per anni, con un comprensibile ma controverso senso di riconoscenza verso chi l'aveva accolta . Era ben consapevole di non essere una parte rilevante in quella sua seconda famiglia.

Nel 1810 Caroline visse in una pension pour demoiselles, e trascorse molto del suo tempo libero a casa Pérignon. Pierre Pérignon e Joseph-François Baudelaire, erano amici dalla fanciullezza e compagni di scuola a Sainte-Barbe. Quello che diverrà il suo primo marito, Joseph-François Baudelaire (La Neuville-au-Pont 07-06-1759 / Parigi, 10-02-1827), era un ex-sacerdote e capo degli uffici amministrativi del Senato, amante della pittura e dell'arte in genere.

Il matrimonio con rito civile venne celebrato il 9 settembre 1819 nel municipio di rue Garancière, quando Caroline non aveva ancora compiuto 26 anni, mentre lui ne aveva sessanta. Era vedovo di Jeanne Justine Rosalie Janin con la quale aveva avuto un figlio, che all’epoca del matrimonio era quattordicenne, Claude Alphonse Baudelaire, nato nel 1805. Appena sei anni dopo la nascita di Charles Pierre Baudelaire, Il padre François morì (10 febbraio 1827).

Caroline rimase vedova e si trasferì con Charles a Neuilly. Dopo venti mesi, a 34 anni, nel novembre del 1828 si risposò con un militare in rapida carriera, il capitano di battaglione Jacques Aupick (28-02-1789 / 27-04-1857). Nel dicembre di quello stesso anno in un sobborgo di Creil, dunque un po’ più distante - a nord di Parigi - Caroline Aupick partorì, in segreto, una bambina che nacque morta.

Jacques Aupick diventerà generale e senatore e progressivamente si interromperà l’intima serenità tra la madre e il figlio: una ferita bilaterale e profondissima. Molti anni più tardi, in una lettera, Charles confesserà alla madre che gli anni di Neuilly, trascorsi nella piccola casa bianca alla periferia nord ovest di Parigi, furono “i bei giorni delle tenerezze materne. Eri contemporaneamente un idolo e un compagno”.

In modo che appare semi-casuale i coniugi Aupick comprarono casa e andarono a vivere a Honfleur, luogo che, come già esposto, è legato in modo robusto alla storia della famiglia di Caroline visto che era il luogo di nascita di suo padre. Il poeta Charles Baudelaire già a soli 16 anni ideò per la madre una definizione singolare, scrivendole in una lettera: "Tu sei un libro perpetuo".

Ma Caroline Baudelaire, era per lui una madre sostanzialmente crudele, una madre tormentata o che altro ancora? Le inviò centinaia di lettere spesso bellissime, dove i sentimenti appassionati e le periodiche richieste di denaro si attorcigliavano come piante rampicanti. Non ci sono giunte le risposte, ma l'aiuto economico fu sostanzialmente fornito con buona continuità, seppur mediato e dosato con parsimonia.

Caroline è una donna di difficile “decodificazione”: possiede soltanto flebili ricordi della sua infanzia dove sostanzialmente tutto le appare piuttosto vago, come immerso nella nebbia. Forse "non è mai stata bambina". Una donna provata dalla vita che cerca di comprendere la chiave del suo passato e che ben percepisce di essere la madre di un figlio decisamente "problematico".

In una lettera del 23 dicembre 1865 alla madre, Charles Baudelaire scrive "Mi piacerebbe avere il tuo ritratto. È un'idea che mi ha afferrato." Esiste una sola traccia fotografica di Carolina. Nella foto è seduta sulla scalinata d'ingresso della casa dei cognugi Aupick che dall'aprile 1857 diventerà la casa della vedova Aupick. Caroline a volte frequentava i salotti, riceveva con garbo, viaggiava per l'Europa.

Forse questa nuova identità la proteggeva da tristi ricordi. Di certo la allontanava ulteriormente dal figlio, il quale non apprezzava, anzi forse detestava il patrigno; Charles spesso cercava di farle capire di non riconoscerla più, anche se insisteva nel volerla vicina, nel fare tutt'uno con lei, almeno per lettera. Dal punto di vista morale (e della “buona borghesia” del tempo), il fatto di essere uno scrittore e non un militare, un avvocato o notaio, ecc. appariva ai più una decisione deplorevole se non sciagurata.

Del resto è innegabile che Charles, Baudelaire per sua scelta, ebbe una vita tormentata e instabile. Nel 1854 le scrisse "Tu sei legata in modo inevitabile a tutti i miei sogni di successo e di liberazione"; nel libro "Il mio cuore messo a nudo" (pubblicato la prima volta nel 1897) Charles scrive ancora: "Non punitemi nella persona di mia madre e non punite mia madre per causa mia", aggiungendo anche questo pensiero: Mia madre è fantastica. Bisogna temerla e piacerle.

Del resto non va dimenticato che Charles venne messo sotto tutela giuridica dalla famiglia Aupick affinché non dissipasse l’intero patrimonio ereditato in abiti alla moda, prostitute, stupefacenti, quadri, vino, ecc., come invece fece nei primi anni della sua maggiore età. Ecco ciò che Caroline scrisse nel 1868, un anno dopo la morte di Charles, ad un amico del figlio: “Il patrigno aveva fatto per lui sogni dorati di un brillante avvenire …. e voleva vederlo salire verso un’elevata posizione nella società.

Ma Charles si è rifiutato di accettare quanto volevamo fare per lui decidendo di diventare scrittore. Che dolore nella nostra vita. Ciò forse aiuta a comprendere perché, in genere, la figura di Caroline non piaccia a molti critici. Jean-Paul Sartre si esprime con queste taglienti parole: "Davanti a quella donnetta insignificante, che conosce a memoria, lui si mette a tremare ... " Chi sia Caroline è difficile da capire. Per gli amici di Charles è una donna garrula e superficiale che loro cercano di allontanare dal figlio. Per altri è una brillante donna di società, pubblicamente ringraziata anche per questa dote da Jacques Aupick nella sua lettera testamentaria.

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