La certezza è una caratteristica non sempre apprezzata, se non apertamente osteggiata da un elevato
numero di individui, in molti campi della conoscenza (e dell'ignoranza).
Per alcuni/e, questa diffidenza scaturisce dalla consapevolezza che l'assoluta precisione è un'idea
astratta, sfuggente. Per altri il disappunto nasce dalla forza decisionale che ne è diretta conseguenza.
Dubbio è sinonimo di tempo limitato.
Ogni essere pensante è zeppo di insicurezze di ogni genere, in quanto prima o dopo finisce col morire.
Il tempo senza fine rappresenta l'idea opposta, cioè la certezza, l'esattezza astratta e concreta.
La limitatezza della durata della vita permette alla logica di sgretolare sistematicamente ogni certezza
umana, in quanto non vi è abbastanza tempo per garantire il vero, per sempre.
Tutto ciò ha del paradossale. Come può una certezza non essere eterna?
Ogni verità non è eterna perché è una certezza celebrale e non una sicurezza assolutamente oggettiva.
Tutti i luoghi della terra e tutte le ere sono saturi di portatori di "certezze", di personaggi mitologici o
realmente vissuti che hanno contribuito a favorire e a diffondere la confusione degli intelletti.
A quale scopo? Non v'è apparente ragione, se non sostanzialmente economica, di creare dubbi
mediante una super-produzione di fumo.
La plurimillenaria diffusione di "verità" senza riscontro è mestamente accettata, su larga scala, col nome di fede.
Ciò combatte l'aspirazione umana di assottigliare il margine di incertezza nella ricerca di conoscenza
basata sulla logica osservazionale ed inferenziale. Una enorme montagna di vuoti cognitivi è tramandata e
talora re-inventata con mirabile fantasia di generazione in generazione.
La Santa Ignoranza viene subdolamente consolidata tramite svariate forme propagandistiche di ottima
qualità, alcune delle quali molto efficaci: tali forme durano e si evolvono da quando l'uomo si è diffuso sulla terra.
La perfezione di tali forme verrebbe raggiunta se le stesse fossero in grado di sopravvivere,
tramite camaleontici aggiustamenti successivi, per un tempo indefinito.
Mi auguro che la storia del pensiero non si evolva in questa direzione.
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