"Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso,
di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali".
Quest'idea è un cardine dell’intera Costituzione, della quale offre,
come chiave di lettura, il principio di uguaglianza e di non discriminazione..
Tuttavia, in maniera crescente, troppo mi sfugge al cospetto della "democrazia", ritenuta,
con assoluta certezza, La soluzione sistematicamente ottimale nel massimizzare la giustizia collettiva ed individuale.
Talora la legge del terrore (quella antitetica, ovvero il terrorismo) si ispira agli stessi principi,
di uguaglianza e non discriminazione, applicandosi, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni
politiche, di condizioni personali e sociali ... Non fa differenze nemmeno per età, sterminando anche i bambini.
L'uguaglianza e la non discriminazione mostrano i loro limiti, almeno in qualche periodo
storico, almeno in differenti interpretazioni della morale. Ciò che viene ritenuto "sacrosantemente giusto" per la maggioranza
può rivelarsi estremamente ingiusto per una o più minoranze.
Anche da ciò nascono immense forze distruttrici che si possono semmai indebolire
con l'applicazione di una "democrazia pesata" e comunque applicata e non con una democrazia teorica, al servizio dei
più forti o dei più folli.
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