È mia umile opinione che l'equilibrio emotivo non sia efficacemente sintetizzabile con un indicatore statistico,
come la media, la mediana o la moda.
La vita reale è movimento e mutamento, apparentemente come in un film. Però, metaforicamente, tra un fotogramma e
il successivo c'è troppo contenuto informativo ignoto, mascherato, buio o inconscio che pare (o forse è) sostanzialmente illogico, incomprensibile.
(Forse Erebo, figlio di Caos detta la sua legge...).
Dunque, relativamente alla emotività degli umani, sono in sostanziale disaccordo con un'affermazione di Dmitrij
Ivanovič Mendeleev, l'inventore della tavola periodica degli elementi.
Mendeleev fornì un sistema di classificazione in grado di prevedere persino le caratteristiche di elementi chimici
non ancora scoperti... ed affermò: "esiste ovunque una media nelle cose: essa è determinata dall’equilibrio".
Ecco, per quanto attiene all'emotività, l'avverbio "ovunque" mi pare opinabile poiché l'equilibrio è temporalmente
infinitesimale e dunque apparente e discontinuo ...(pertanto, come premesso, non efficacemente sintetizzabile con un parametro descrittivo).
In via sostanziale, il "ragazzo", "buono", "bravo" ed "equilibrato" che in un "raptus di follia" compie una strage, forse
suggerisce di servirsi di statistiche di tipo non parametrico, ammesso che possano essere di una qualche utilità nell'attuale livello di indagine scientifica.
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